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Mon petit cheri

Aspettando Pitti

In attesa che l’aria frizzante dell’autunno prenda il posto alla stagione più luminosa dell’anno ed in attesa delle novità che andrò ad annusare a Pitti Fragranze, voglio fare un passo indietro e fare un viaggio aritroso nella storia del profumo che una volta, era un bene per pochi, un vero lusso e la cosa che mi affascina di più è che era artigianale. Circa 150 anni fa ebbe inizio la Profumeria Moderna, era un epoca in cui un profumo aveva la sua vita una sua identità oggi non è proprio più così, ma forse pochi immaginano che già a quel tempo esisteva già la pubblicità che era in bianco e nero e dava risalto ad una sola cosa il flacone.

Predominavano i profumi fioriti i Soliflore cioè quelli con un fiore solo, poi inizia l’era dei Orientali e nasce il profumo Chypre che non è un profumo cipriato ma è un accordo di materie prime ancora oggi molto in uso. Un profumo che ha fatto epoca è stato, JOY di Jean Patou. Siamo nel 1929 è l’inizio della grave crisi economica mondiale e Jean Patou in contrasto a questo momento nero crea il profumo più costoso al mondo.

L’idea del lusso più supremo Chiese ad Henry Alméras le più belle e costose essenze naturali, il più concentrate possibile, fiori costosi raccolti solo una volta all’anno e prodotti in quantità limitata.

Il successo fu immediato. Straordinario, come un sogno in cui credi davvero si realizza, al di la di tutto. Straordinario, come un profumo ti possa riportare in un momento preciso della tua vita Si chiama ancoraggio olfattivo. Un vero sigillo intimo unico indimenticabile.

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